mercoledì 9 giugno 2010

Il segreto della costruzione delle piramidi è nelle stelle


La Piramide di Cheope, anche detta Grande piramide, è il monumento più famoso e studiato al mondo, l'unica meraviglia del mondo antico superstite fino ai nostri giorni. Essa è situata presso l’odierna piana di Giza, vicino al Cairo. Oggi possiamo dire, forse, di sapere quasi tutto sulle piramidi, eppure intorno alla Piramide di Cheope i misteri e gli interrogativi continuano a superare le certezze. Ci sono teorie più attendibili di altre, ma è inutile negare che su molti, importanti aspetti di questa costruzione gli studiosi siano ancora divisi. Insomma, le ipotesi ci sono ma non sapremo mai se corrispondo a verità. "Il segreto della piramide di Cheope è incastonato tra le stelle": lo afferma il ricercatore Vasile Droj di Roma, secondo cui nella tomba di Senmut, architetto egizio della diciottesima dinastia (1480-1458 a.C.), si trova una "mappa stellare" che riporta le considerazioni geometriche che sono alla base della genesi delle piramidi. La ricerca è pubblicata sulla rivista "Fenix". In questa raffigurazione, le tre famose stelle della cintura di Orione, che rappresentano le tre piramidi della piana di Gizah, sono incise in un rettangolo che a sua volta nasconde un quadrato ben delimitabile. Al suo interno le tre stelle generano relazioni matematico-geometriche che rivelano i principi universali posti all'origine concettuale, nonché pratica, della piramide di Cheope. Secondo Droj la piramide di Cheope è una vera e propria "equazione" in cui la diagonale del quadrato, come si rileva dal graffito tombale, diventa il lato di base della piramide, mentre il lato dello stesso quadrato diventa l'altezza del monumento. Il tutto riporta al classico modello piramidale con la pendenza di 52 gradi delle facce. In altre parole, la piramide di Cheope non è una costruzione arbitraria, bensì la trasposizione pratica di proporzioni fissate dalla costellazione di Orione. Per gli antichi egizi questo aveva un significato religioso, in quanto assicurava l'ordine del cosmo, legato alla dea Maat, contro la confusione creata dal dio del caos, Apophis. Alla base di tutto, azzarda Droj, sembra vi sia uno dei sette teoremi "perduti" di Pitagora, tenuti nascosti perché rivelavano l'esistenza dei numeri irrazionali, come la radice quadrata di 2. A questo rapporto particolare sarebbe dedicata la più piccola delle piramidi di Gizah, quella di Micerinos, che per questo venne costruita di poco al di fuori dell'asse individuato dalle piramidi di Cheope e di Chefren, proprio per suggerire la sua particolarità.

Maria Consiglia Izzo

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