mercoledì 9 giugno 2010
Vademecum per mantenere i benefici del sole
Arancione, rosso, viola, verde: sono le tinte delle sostanze benefiche presenti soprattutto in frutta e verdura. Cibi non solo gradevoli alla vista, ma anche buoni da mangiare e utili a conservare il più a lungo possibile, ed in maniera naturale, l’abbronzatura. Una sostanza particolarmente utile a tal fine è il betacarotene, prezioso alleato per la produzione di melanina, che si rivela utilissimo prima, durante e dopo i periodi di esposizione al sole; infatti si stratifica sotto la pelle rallentando la perdita di colore. Esso si trova in tutta la frutta e la verdura giallo – arancio: carote, zucche, pesche, papaia, albicocche, cachi e meloni. E’ inoltre presente negli spinaci e nella catalogna. Ma attenzione a non esagerare! Grosse quantità di betacarotene potrebbero addirittura determinare la comparsa di macchie cutanee.
Un altro prezioso alleato dell’abbronzatura è il licopene, pigmento di colore rosso caratteristico di pomodori ed anguria, considerato il principe degli antiossidanti. Esso si distribuisce nei tessuti esposti alla luce solare, contribuendo a prevenire i danni causati dai raggi UV e, dunque, a mantenere la pelle giovane. Il licopene si assimila meglio se associato a dei grassi; inoltre una breve cottura ne aumenta la biodisponibilità. Niente di meglio di un bel piatto di spaghetti con un sugo di pomodoro fresco appena scottato.
Anche le vitamine A e B costituiscono un “elisir di lunga abbronzatura”: esse si trovano nella zucca, nelle carote, nel latte, nei formaggi. Uova, cereali integrali, fegato, legumi e pesce, oltre alla vitamina A, assicurano anche un apporto di riboflavina o B2, che nutre la pelle, e di tirosina, un aminoacido che stimola la melanina.
Kiwi, limone, pompelmo e peperoncino sono miniere di vitamina C, la proteina che mantiene l’elasticità dei tessuti contribuendo alla ricostruzione del collagene e che migliora la circolazione.
L’olio extravergine di oliva aiuta a fissare l’abbronzatura grazie alla vitamina E ed ai grassi vegetali in esso contenuti.
Anche i minerali non devono mancare nella dieta post – tintarella, poiché durante il periodo estivo sono eliminati attraverso l’abbondante sudorazione. Il selenio (che si trova in carne, pesce, cereali, frutti di mare) combatte l’ossidazione, mentre lo zinco (vegetali e cereali integrali, crusca e lievito di birra) ripara i danni causati dalle scottature; il rame (molluschi, frutta secca e cacao) mantiene l’elasticità dei tessuti.
Il consiglio poi è quello di idratare adeguatamente la pelle bevendo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, non fredda e possibilmente assunta lontano dai pasti. In questo modo si posticipa la desquamazione della pelle e comunque si rende questo fenomeno più omogeneo e meno sgradevole esteticamente.
L’ultimo consiglio è il più semplice: rassegnarsi a tornare col tempo al colorito naturale. “E’ inutile ricorrere alle lampade solari – spiega Caterina Catricalà, direttore del Dipartimento di Dermatologia oncologica agli istituti fisioterapici ospedalieri di Roma – Esse non abbronzano perché i raggi Uva forniscono solo un colorito superficiale, che non è abbronzatura”.
Maria Consiglia Izzo
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