mercoledì 9 giugno 2010

Anche l’acqua inquina


Meglio in bottiglia o dal rubinetto? E’ questo il dilemma di ognuno di noi quando, assetati, vogliamo riempire il nostro bicchiere di acqua. Da tempo in tutto il mondo si organizzano campagne e iniziative per limitare il consumo di acqua imbottigliata e promuovere l'uso degli acquedotti pubblici. In Italia Legambiente, nota associazione ambientalista, è stata una delle promotrici della campagna “Imbrocchiamola” per favorire l’uso dell’acqua pubblica. Altre campagne sono: “Acqua in brocca” nelle scuole elementari di Arezzo, oppure “San rubinetto”, “Acqua di San Giorgio”, a Genova. Ha suscitato scalpore nel 2008 la pubblicità che ritraeva Massimo Cacciari, sindaco di Venezia, con in mano una brocca d’acqua ed il cui claim recitava “Anch’io bevo l’acqua del sindaco”. Ancora più scalpore ha suscitato la notizia che l’autorità municipale di Burdanoon, paesino australiano a 150 Km da Sidney, ha imposto il divieto di vendita dell’acqua minerale imbottigliata. Naturalmente nel mirino non ci sono gli effetti su chi beve, ma quelli che l'imbottigliamento e la distribuzione di acqua producono sul pianeta. Studi scientifici evidenziano che ogni anno vengono consumati 81 milioni di litri di petrolio e 600 miliardi di litri di acqua (necessari per la lavorazione della plastica) per produrre 154 miliardi di acqua minerale in bottiglia. Per produrre un chilo di Pet (polietilene tereftalato), la plastica usata per l'acqua, occorrono infatti circa due chili di petrolio e 17 litri di acqua, la cui lavorazione rilascia nell'atmosfera sostanze inquinanti ed oltre 2,3 chili di anidride carbonica. Insomma, un contributo considerevole all’allargamento del buco dell’ozono. Già da tempo negli Stati Uniti, precisamente a New York e San Francisco, le amministrazioni hanno vietato l’utilizzo di acqua minerale imbottigliata all'interno degli uffici pubblici. L’Italia ha il primato in Europa come più grosso bevitore di acqua minerale confezionata: nel 2006 gli italiani hanno consumato circa 350.000 tonnellate di plastica Pet per confezionare le acque, su un totale di 409.000 tonnellate per tutti gli imballaggi italiani. I produttori di acqua minerale in bottiglia si difendono mettendo in evidenza il loro sforzo nel limitare il peso delle bottiglie e dei tappi, nel riciclo del Pet e nel trasporto su rotaia e ricordano che le acque imbottigliate provengono da sorgenti pure e, quindi, sono diverse dall’acqua potabile di rubinetto.

Maria Consiglia Izzo

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