mercoledì 9 giugno 2010
Tutti promossi o tutti bocciati
Il Ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, insieme al Premier Berlusconi, hanno presentato una riforma delle scuole superiori che prevede 13.000 tagli per l’anno scolastico 2011-2012, dopo i 42.000 effettuati nell’anno 2009-2010. Dopo la scure sui maestri, sui docenti A043 e sulla seconda lingua comunitaria, ora tocca ai licei, agli istituti tecnici e professionali. In riduzione anche i centri per gli adulti.
Questo riordino sarà attuato a partire dalle sole prime classi. La riforma prevede uno sfoltimento degli indirizzi di studio: i licei diventeranno 6 (dagli attuali 450 indirizzi tra sperimentazioni e progetti assistiti), gli istituti tecnici da 10 con 39 indirizzi scenderanno a 2 con 11 indirizzi, i professionali da 5 corsi e 27 indirizzi saranno snelliti a 2 corsi e 6 indirizzi. A rischio anche i corsi di recupero. Nel 2008 per i corsi di recupero furono stanziati 95 milioni, che nel 2007 - quando l'allora ministro Fioroni ripristinò il “rimando” a settembre - ammontavano a 210 milioni. Il preside di un liceo scientifico statale romano, il Keplero, ha scritto una lettera di protesta alla Gelmini; sei politico a tutti gli studenti per mancanza di fondi per i corsi di recupero o tutti bocciati: queste le due ipotesi che il dirigente scolastico ha prospettato nella lettera al ministro. Ce ne sarebbe una terza: fare pagare alle famiglie i corsi estivi, come accadrà all'istituto Fermi di Verona, che farà pagare 100 euro per ogni corso di recupero di 15 ore. Ma quest’ultima ipotesi sembra essere la meno accreditabile, poiché potrebbe provocare uno scoraggiamento delle famiglie e la successiva alimentazione del mercato delle ripetizioni private. "Per fare i corsi integrativi di recupero, tanto necessari per i più deboli e svantaggiati - spiega il preside nella lettera - ci vorrebbero almeno quei finanziamenti certi, tempestivi e mirati dello Stato previsti dal decreto ministeriale n. 80 del 3 ottobre 2007 (art. 10 sul capitolo 1287) già elargiti nel 2008 e 2009, ora invece eliminati o peggio girati alle scuole private".
Secondo i sindacati questa riforma non è altro che una mascherata procedura di cassa-integrazione per il personale della scuola con un ben quantificato taglio dei posti di docenza e delle ore di insegnamento a discapito della didattica e della continuità.
L'evento è stato definito epocale, perché il mondo dell’istruzione superiore non vedeva cambiamenti così radicali da parecchio tempo, e precisamente dal 1923, quando a modificare i licei ci pensò il filosofo e pedagogista italiano Giovanni Gentile, insieme a Benedetto Croce, uno dei maggiori esponenti dell'idealismo, e un importante protagonista della cultura italiana nella prima metà del XX secolo.
M.C.Izzo
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